Ogni territorio ha le sue peculiarità,
caratteristiche inconfondibili che ne forgiano l'identità e lo
rendono unico agli occhi di chi lo ama.
Anche il nostro Basso Pavese ha una sua
particolare fisionomia che ci è familiare come il viso di un vecchio
amico.
Certo è una terra introversa che
qualche volta può sembrare un po' sgarbata, col suo inverno pungente
e umido e la sue estati afose.
Ma nella nebbia si cela anche la sua
magia. In quella sottile coltre biancastra che sfuma i contorni,
passato e presente giocano a nascondino, rincorrendosi e
rincorrendoci quando ci rifugiamo nel caldo abbraccio di un bar da
paese, a sorseggiare un caffè caldo tra le chiacchiere degli amici.
E nella bella stagione i suoi prati si
riempiono di fiori, arrossiscono di papaveri o si vestono eleganti
del bianco delle margherite. Nelle giornate assolate i raggi
rimbalzano sulle risaie e diventano creature di luce guizzante mentre
si infrangono sulla superficie del Po.
Il Basso Pavese è così, un burbero
nonno che non si perde dietro troppe frivolezze ma che è sempre
capace di affetto schietto e tangibile, come una pacca sulla spalla o
una risata che viene dal cuore.